Il narratore di storieRita Nardi

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    Erede del "Strangerymer's Family"

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    Il narratore di storie

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    Autore: Rita Nardi
    Pagine: 480
    Genere: Romance
    Pubblico: Adolescenti
    Uscita: Ottobre 2023
    Casa Editrice: Garzanti

    Votazione: ★★★★★ (5/5)

    La lettura risulta fin da subito scorrevole e una pagina tira l'altra. Le storie a fine libro poi sono una chicca graziosa considerando poi che alcuni pezzi vengono poi riprodotti a inizio di ogni capitolo.
    La cura nel dettaglio che ha Ritta è incredibile.
    Ho adorato questo libro. Stavolta a essere arrabbiata con il Mondo è la protagonista femminile mentre il protagonista maschile tende a essere quasi in equilibrio. In parte mi è sembrato di vedere Nive e Hurst, ma a parti invertite. Ovviamente la storia non ha nulla a che vedere con la precedente. Le dinamiche e le evoluzioni dei personaggi sono di tutt'altro genere.
    Anche qui si può notare il forte contrasto di due aspetti dell'elaborazione di un lutto. Trattandosi di una storia che prende spunto da situazioni reali direi che il connotato favola non sia stato contemplato, visto anche che è molto più crudo e aggressivo rispetto al precedente. Ma fare paragoni fra i due testi è inutile. Sono storie diverse ed è giusto così. Nessuna delle due prevarica sull'altra. Entrambe sono meravigliose allo stesso modo e in modi diversi
    Penso si sia ormai capito che la Nardi sforna piccoli gioiellini ai miei occhi. Non sono una fan dei Romance, prediligo sempre accostare la parte sentimentale a trame più articolate. La Nardi riesce in ciò senza usare il connotato Fantasy. E dire che l'ho scoperta per caso, confondendola per un'altra tiktoker che recita solo. Direi che era destino che la scoprissi.
    Non smetterò mai di apprezzare di lei la cura che ha nei dettagli che forgiano i suoi libri. Non tralascia nulla.
    I due protagonisti affrontano il dolore in mondo nettamente diverso, una da libero sfogo alla propria reattività distruttiva mentre l'altro si chiude in sé nel silenzio martoriandosi e dandosi la colpa per quanto accaduto. Due tipi di lutto differenti che portano i medesimi segni sulla pelle dell'Anima e che incontrandosi in qualche modo fa si che i due possano guarirsi a vicenda, imparando a sopportare quel male e condividendolo.


    PUNTI FORZA
    _ Scorrevolezza
    _ Sentimenti
    _ Colpi di scena
    PUNTI DEBOLI
    _ ///


    WARNIGNG! Non scoprite lo spoiler se non volete rovinarvi la lettura e sapere in anticipo alcune dinamiche.
    Da qui elenco una serie di riflessioni/deduzioni che ho avuto durante la lettura, soffermandomi su alcuni punti che mi hanno particolarmente colpita.
    Perdere un punto fermo della propria vita può essere devastante e la protagonista Trinity riesce a far comprendere tutto il suo dolore e la lotta che fa per restare a galla. La morte di un genitore in età giovane è come perdere il terreno sotto i propri piedi, soprattutto se quest'ultimo è sempre stata un'ancora di salvezza.
    Trinity così si trova a chiudersi in sé, a tenere fuori il Mondo, quasi a crogiolarsi in quel suo stato degradante. Non vuole lottare, è persa nel suo dolore e ogni giorno affoga sempre di più, scaricando sugli altri la propria frustrazione.
    Poi arriva Acher. Lui già sa cosa sta provando lei, ma cela chi ha perso di importante e la affronta a muso duro ripetutamente, scuotendola dal torpore in cui si era nascosta. Tuttavia le cose si complicano quando entrambi iniziano a comprendere che provano sentimenti che non dovrebbero provare. Sono cugini ed è tutto sbagliato, anche se di secondo grado.
    Scappano l'uno dall'altro per poi ritrovarsi ora sul faro del paesino, ora sul tetto della casa dove vivono forzatamente. I segreti vengono a galla man mano che la rabbia di Trinity esplode sempre di più per poi espandersi e lasciarla senza forze, vuota.
    Il dettaglio che lei subisse da sempre atti di bullismo ha fatto si che la sua perdita avesse un valenza più intensa nella vita della giovane, come anche il fatto che il padre non avesse completato la raccolta di storie, come a voler marcare che non sarebbe mai finita per via della sua dipartita.
    Ho trovato molto dolce come il tempo le abbia poi messo davanti eventi che in un modo o nell'altro l'hanno fatta emergere da quel petrolio di disperazione. Riuscire a cantare davanti un pubblico, trovare qualcuno esterno alla famiglia che credesse davvero in lei e che la spronasse, come un insegnante che spesso può essere una vera forza. Lo scoprire quanto dolore Acher realmente covasse dentro di sé a causa della perdita della fidanzata in un incidente, proprio come è successo col padre di Trinity e devo ammettere che per un attimo ho pensato che lui fosse stato la causa e che quindi cercasse si aiutarla per redimersi, ma in comune avevano solo il periodo in cui avevano perso la persona cara.
    Acher è come un punto di arrivo, una stasi in cui il dolore ormai lo ha ingabbiato, non è esplosivo ma lo corrode dall'interno giorno per giorno e tuttavia trova la forza da sé di andare avanti, aiutando chi ha bisogno, nascondendo quel male per non riversarlo, come fa Trinity, sugli altri. Tutto ciò insegna alla giovane che può farcela e può andare avanti anche se il dolore non passerà mai, perché dopotutto, quel dolore afferma che qualcosa di chi si ha perso c'è ancora.
    Trinity era finita col perdere persino i suoi migliori amici, per poi ritrovarli solo grazie alla sua ammissione di colpe. I dettagli della cotta dell'amico che a sua volta era il punto dolente della migliore amica avevano creato il terreno fertile per una rottura definitiva, ma fortunatamente lei è riuscita a uscirne e i due amici hanno compreso che forse l'Amore era molto più vicino di quel che credessero.
    E poi l'epilogo in cui si scopre l'ultimo mistero, si alza il velo sul fatto che Acher non è davvero suo cugino e che quindi potranno amarsi davvero. Anche se, a essere onesta, visto che erano di secondo grado, mi sarebbe piaciuto un finale in cui i due fossero stati lo stesso insieme e la società li avrebbe accettati ugualmente. Del resto, cugini di grado superiore al primo possono stare insieme, ma comprendo che forse era un tasto un po' dolente da affrontare e poi, proprio perché preso da eventi reali, magari effettivamente le cose sono andate così.
    Di questo libro, inutile a dirlo, ho amato tutto e in parte ho riconosciuto in Trinity una rabbia a me molto familiare. Quel furore che non vuole arrendersi, ma che si sente soffocato da un qualcosa che non riesce a vedere.
    In questo libro possiamo notare come fino all'ultimo, Rita, sia riuscita a celare che il dolore che Acher era dovuto alla perdita della fidanzata per un errore alla guida, del resto non faceva che affermare che fosse fidanzato, anche se non voleva farlo sapere a tutti. La parte in cui ritorna a casa con Trinity, dove vive lui, e incontra l'amica e lei che afferma che tutto è cambiato da quando questa ragazza misteriosa è andata via non fa subito intendere che tale ragazza sia la stessa di cui parlava a monosillabi Acher.
    Per non parlare di come Acher, per proteggere Trinity, diventa il galoppino di chi le fa bullismo e tutto per nasconderle dell'incidente di cui si sente tremendamente colpevole.
    Ma non ci sono solo loro due. Oltre ai due protagoniste c'è il dolore di una vedova che cerca di mandare avanti ciò che resta della famiglia, assorbendo tutte le ire della figlia e nel mentre cerca di aiutare chi le sta intorno, come la vicina prossima al parto e la madre di Acher malata di cancro. Poi c'è anche il dolore di un uomo che ha perso il suo migliore amico e che cerca in ogni modo di essere da supporto alla figlia dell'amico, soprattutto quando si trova nei guai a scuola essendo lui un insegnante. Vari dolori di cui nel tempo Trinity si rende conto, comprendendo che non è l'unica a soffrire in quel modo.
    L'incidente che Trinity subisce mette tutto in luce facendo si che tutto venga fuori e che i due, ma anche tutti gli altri personaggi, capiscano quanto sia fragile e facile perdere tutto e non aver avuto il tempo o la forza di dire ciò che avrebbero voluto dire. Per Acher affrontare il trauma di Trinity in un incidente così come era successo per la ragazza era stato troppo forte da sopportare, ma la sua fuga lo ha portato alla scoperta della verità sulle sue origini e da lì, visto che lei era sopravvissuta, ad aspettarla là dove sicuramente si sarebbero rivisti, grazie a quell'ultimo racconto che lui aveva scritto al posto del padre.
    Sinceramente non so se si tratta di una sola storia o di tante storie che la Nardi ha voluto congiungere in una sola trama, però devo dire che è stata bravissima a non tralasciare nulla e più di una volta ero sul punto di piangere, così come era successo per il suo primo libro.
    CITAZIONE
    C’era una volta un narratore di storie. Si dice che incantasse anche le anime più disilluse, perché i suoi racconti donavano ciò che più ci rincuora: la speranza.
    «Non temere la notte, perché è lei a portare i sogni.»
    Sogna in grande, Trinity. Era la frase con cui papà mi dava la buonanotte. Si sedeva sotto il nostro acchiappasogni e mi leggeva i suoi racconti per spazzare via gli incubi. Ora che lui non c’è più, passo le sere a bordo della mia auto, con il finestrino abbassato, il cappuccio in testa e la musica dei Bee Gees che sovrasta il rumore delle onde. D’altronde, qui a Seafolk, non c’è nulla da fare. Ma la monotona routine a cui sono ancorata sta per essere stravolta dall’arrivo di Acher Morris. Mia madre ha deciso di ospitarlo per aiutare la sua migliore amica, ma io non lo voglio in casa mia. Per quanto mi riguarda, può mettere in valigia le sue immacolate camicie di lino e uscire dalla porta, con i suoi odiosi ricci e i suoi finti sorrisi educati. Voglio che se ne vada dallo studio in cui mio padre scriveva le sue storie solo per me. Voglio che fugga lontano dalle mie parole taglienti, dalla mia rabbia che sobbolle, dai miei sbagli a cui risponde con irritanti silenzi. Eppure, solo lui riesce a scovarmi al faro quando voglio stare da sola. Solo lui non mi volta le spalle quando esplodo. Solo lui capisce il mio dolore. Noi due, tempesta e quiete, insieme, ci completiamo.


    Bee Queen
    Omega per scelta, Alpha per dovere.©

     
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